Aller au contenu principal

La Corte d'Appello di Torino ha dichiarato questa mattina che entro cinque giorni si pronuncerà circa il mantenimento o la revoca della misura restrittiva degli arresti domiciliari, cui il Direttore Legale di Alkarama Rachid Mesli è sottoposto sin dal 22 Agosto 2015. La Corte ha inoltre reso noto all'avvocato Mesli che le autorità algerine hanno inviato richiesta formale di estradizione, sebbene le informazioni ricevute risultino "vaghe ed incomplete" e ha pertanto richiesto alle autorità d'Algeri di provvedere al più presto ad inviare un chiarimento a riguardo ed ulteriori informazioni.

La Seconda Sezione Penale della Corte d'Appello di Torino, composta da tre giudici ed avente giurisdizione in materia di estradizione, si è riunita questa mattina per stabilire se mantenere o revocare la misura degli arresti domiciliari nei confronti l'avvocato Mesli, come richiesto dal suo legale. Dato che le autorità algerine hanno inviato richiesta formale di estradizione il 7 Settembre 2015, il Pubblico Ministero ha richiesto a Mesli di restare ai domiciliari sino al termine del periodo di 40 giorni entro il quale le autorità algerine possono presentare richiesta formale di estradizione, conformemente all'articolo 715(6) del Codice di Procedura Penale italiano. La Corte ha quindi concluso che si pronuncerà a riguardo entro cinque giorni.

Per quanto concerne la richiesta d'estradizione, la Corte ha aggiunto che le informazioni inviate dalle autorità algerine sono "incomplete" e che "sono in difetto circa date e fatti", affermando inoltre che le autorità italiane hanno già richiesto alle autorità algerine di "inviare con urgenza le informazioni mancanti". La giustizia italiana è parsa in effetti confusa circa la procedura sulla quale il mandato di arresto e richiesta di estradizione è basata, dato che le due sentenze di condanna dell'Avv. Mesli a 20 anni di prigione risalgono al 2004 ed al 2008, rispettivamente due e sei anni dopo l'emissione del mandato d'arresto nei confronti del signor Mesli.

"Mi aspettavo che le autorità algerine avrebbero confermato la richiesta di estradizione, sebbene sapessi anche che come al solito la richiesta non si sarebbe basata su nulla di serio," ha detto l'avvocato Mesli ad Alkarama in seguito all'udienza. "Dato che le autorità algerine hanno mandato la richiesta formale di estradizione, capisco perfettamente che il Pubblico Ministero dovesse ordinarmi di restare ai domiciliari fino al termine del periodo di 40 giorni, ma ho piena fiducia nel sistema giudiziario italiano."

"Ciò che conta", ha sottolineato, "è che le autorità italiane abbiano chiesto alle autorità algerine di affrettarsi ad inviare ulteriori informazioni, quindi sembra che le autorità italiane non permetteranno alle autorità algerine di rimandare la risoluzione del mio caso per un periodo di tempo lungo quanto nel caso di Mourad." Nel Gennaio 2012, anche il Direttore Esecutivo di Alkarama, Mourad Dhina, era stato arrestato in Francia sulla sola base di un mandato di arresto internazionale emesso dall'Algeria nel 2005. Inviando informazioni vaghe ed incomplete, le autorità algerine erano riuscite a ritardare il verdetto di sei mesi, durante i quali il Signor Dhina era dovuto restare al penitenziario Santé di Paris. Il 4 Luglio 2012, la Corte d'Appello di Parigi lo ha rilasciato, definendo le accuse algerine come "grottesche".

Si ricorda che l'Avv. Mesli è stato arrestato al confine svizzero-italiano mercoledì 19 Agosto 2015, sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità algerine nell'Aprile 2002, stando al quale il Signor Mesli veniva accusato di "fornire informazioni per via telefonica a gruppi terroristici" così come del "tentativo di rifornire gruppi terroristici di macchine fotografiche e telefoni," travisando volutamente la natura dell'attività dell'avvocato dei diritti umani, in contatto costante con le vittime di violazioni e le loro famiglie. In seguito a svariate telefonate da parte di più ONG, istituzioni e personalità, così come della copertura mediatica del caso, il 22 Agosto la giustizia italiana aveva disposto di mettere il Signor Mesli agli arresti domiciliari, al posto che lasciarlo presso la casa circondariale di Aosta.

Per maggiori informazioni o per fissare un'intervista, si prega di contattare la Coordinatrice Media ad Alkarama, Colombe Vergès, al fisso +41 22 734 1008 o al numero cellulare +41 79 129 79 15 (c.verges@alkarama.org).